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Il Presepe Napoletano ha una storia antica, che risale addirittura all'anno 1000!. Ancora oggi, nelle case napoletane, nel periodo natalizio, le famiglie si dedicano alla realizzazione del presepe, con i personaggi acquistati in Via San Gregorio Armeno o con i pastori ereditati dai genitori o dai nonni.
Si sceglie un tavolo o un mobile adatto e si inizia con il creare le montagne con la carta roccia, per poi posizionare le casette. I più abili, naturalmente, si cimentano con la realizzazione delle proprie casette, riciclando scatole e scatolette, da decorare con i colori a tempera.
Si utilizza il muschio per un effetto più realistico; con la carta stagnola si crea il fiume dove l'acqua scorre realmente, grazie agli accessori che si possono comprare in Via San Gregorio Armeno. 
Alla fine, l'intera famiglia si raccoglie in ammirazione del proprio lavoro.

Ma, a dire il vero, non a tutti piace il presepe: è indimenticabile la celeberrima scena di "Natale in casa Cupiello" dove il grande Eduardo De Filippo è alle prese con la realizzazione del suo Presepe e chiede al figlio: "te piace 'o presepe?" E lui risponde "nun me piace!"


Un po' di storia - da Wikipedia

Il presepe napoletano è una rappresentazione della nascita di Gesù ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento.

L'arte presepiale napoletana si è mantenuta tutt'oggi inalterata per secoli, divenendo parte delle tradizioni natalizie più consolidate e seguite della città. Famosa a Napoli, infatti, è la nota via dei presepi (via San Gregorio Armeno) che offre una vetrina di tutto l'artigianato locale riguardante il presepe. Inoltre, numerosi sono i musei cittadini e non (come il museo di San Martino o la reggia di Caserta) nei quali sono esposti storici pezzi o intere scene ambientati durante la nascita di Gesù.

...  Nel Seicento il presepe allargò il suo scenario. Non venne più rappresentata la sola grotta della Natività, ma anche il mondo profano esterno: in puro gusto barocco, si diffusero le rappresentazioni delle taverne con ben esposte le carni fresche e i cesti di frutta e verdura e le scene divennero sfarzose e particolareggiate (Michele Perrone fu tra gli artisti principali in questo campo), mentre i personaggi si fecero più piccoli: manichini in legno o in cartapesta saranno preferiti anche nel Settecento.

Il secolo d'oro del presepe napoletano è il Settecento, quando regnò Carlo III di Borbone. Per merito della fioritura artistica e culturale in quel periodo anche i pastori cambiarono il loro sembiante. I committenti non erano più solo gli ordini religiosi, ma anche i ricchi e i nobili.

Una delle collezioni più ricche e più grandi di presepi nel mondo si trova nel Museo Nazionale Bavarese (Bayerisches Nationalmuseum) a Monaco di Baviera. La maggior parte della collezione è arrivata al museo dalla collezione privata di Max Schmederer.

Ma il Museo della Certosa di San Martino è certamente il punto di riferimento per gli studi sul presepe Napoletano, oltre ai ricchi presepi ancora conservati integri a Napoli e altrove. Forse il più celebre e acclamato esempio di presepe napoletano è il presepe Cuciniello realizzato tra il 1887 e il 1889 ed esposto a San Martino; un altro celeberrimo, esposto talvolta a palazzo reale, è il Presepe del Banco di Napoli che possiede anche statuine realizzate nel Settecento da Lorenzo Mosca.Nel Novecento questa tradizione è gradualmente scomparsa, ma oggi grandi presepi vengono regolarmente allestiti in tutte le principali chiese del capoluogo campano e molti napoletani lo allestiscono ancora nelle proprie case.

Via San Gregorio Armeno